2.3 Impatto ambientale dell'acqua in bottiglia
L'acqua minerale ha un elevato impatto ambientale a causa della produzione, del trasporto e dello smaltimento dei contenitori in plastica o PET: basti pensare infatti che per produrre 1 kg di polietilentereftalato noto con la sigla PET (con cui si producono circa 25 bottiglie da 1,5 litri) sono necessari 17 litri d'acqua (quindi per ogni litro ne vengono sprecati due) e 2 kg di petrolio.
Il P.E.T. è la tipica plastica delle bottiglie d'acqua e altre bevande gassate. È anche usato per: pellicole alimentari, palline per sonde, tessuti, occhiali. Una bottiglia in PET da 1,5 l pesa 35 g, quindi con 1 kg di PET vengono prodotte 30 bottiglie. La produzione di un chilogrammo di PET richiede anche 17,5 l di acqua; quindi, paradossalmente, per trasportare 45 litri d'acqua ne viene consumata quasi la metà. L'acqua in bottiglie di plastica costa da 2 a 4,5 euro per confezione (6 bottiglie da 1,5 l). In realtà il costo effettivo dell'acqua contenuta nelle bottiglie è solo l'1% del costo della produzione totale, mentre l'imballaggio ne assorbe il 60%.
Ogni anno vengono prodotte 1,7 milioni di tonnellate di bottiglie di plastica, il cui riciclaggio spesso non è economicamente sostenibile a causa del basso costo del materiale, soprattutto rispetto al volume che occupa.
Sfortunatamente la strada di molte di quelle tonnellate di PET finisce negli inceneritori, da qui nella combustione enormi quantità di diossina, acido cloridrico e metalli pesanti vengono rilasciati nell'atmosfera mentre almeno un terzo del materiale bruciato rimane come residuo da smaltire in discarica.
Per non parlare delle bottiglie che vengono gettate nell'ambiente che impiegano milioni di anni per decomporsi o vengono gettate in mare causando spesso la morte di diverse specie animali tra cui i delfini.
Il potere inquinante del PET è accresciuto anche dall'energia necessaria per produrlo.
Per produrre 1000 bottiglie, infatti, sono necessari 6,2 GJ moltiplicati per 1535 (la quantità prodotta in un anno) per ottenere 9517 GJ.
Un altro aspetto da considerare è il trasporto di queste bottiglie: ad esempio in Italia circa l'80 percento dei trasporti nel nostro paese avviene su gomma e gli autocarri messi in circolazione solo per il mercato dell'acqua confezionata sono stimati in circa 300 mila. La distanza media è di 1.000 km e il consumo medio è di 1 litro di gasolio per 3 km, per un'emissione totale di 265.000 tonnellate di anidride carbonica. In poche parole: una bottiglia d'acqua emette la stessa quantità di CO2 di una macchina per fare 1 km.
Oltre a tutto ciò, studi recenti hanno dimostrato una serie di pericoli dovuti al PET, come ad esempio:
- l'utilizzo del PET, sia per la conservazione degli alimenti che per la conservazione dei liquidi, è fortemente sconsigliato: recenti studi hanno, infatti, messo in evidenza la sua pericolosità, dato che il PET tende a deteriorarsi e diffondersi negli alimenti presenti all'interno del contenitore.
- Il PET rilascia antimonio, un metalloide tossico, entro i limiti stabiliti dalla legge se le bottiglie vengono conservate a temperatura ambiente. Se, d'altra parte, le bottiglie sono soggette a temperature più elevate e / o conservate per lungo tempo, la quantità del metalloide può aumentare pericolosamente.
- Come suggerisce lo stesso nome, il PET contiene ftalati, plastificanti che rendono la plastica più flessibile, generalmente considerata innocua. Peccato che uno studio tedesco dell'Università Johann Wolfgang Goethe di Francoforte, pubblicato online nel 2009, hanno rilevato interferenti endocrini nell'acqua minerale in bottiglia, cioè sostanze di vario genere che si ipotizza che possano avere una relazione con laformazione di tumori.